Il Parlamento italiano vuole approvare una legge che renda il divorzio una pratica da sbrigare rapidamente. Eppure, secondo l’avvocato Fiorin, «tutta questa fretta è ingiustificata. In più del 60 per cento dei casi i coniugi non divorziano appena sono passati i tre anni [il tempo minimo di attesa per la legge in vigore – NdR]». Una fretta poco comprensibile, per altro, anche alla luce del “Rapporto 2014 su povertà ed esclusione sociale” di Caritas Italiana. Dove si legge ad esempio che il 66,1% dei
separati che si rivolgono alla Caritas non riesce a provvedere all’acquisto dei beni di prima necessità (mentre prima della separazione erano solo il 23,7 per cento); e che il 66,7% dei separati accusa un più alto numero di sintomi psico-somatici rispetto alla preseparazione.
(Fonte Tempi 16/05/2014, s2ew.caritasitaliana.it)

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